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IL CIOCCOLATO

 

 

Per i Maya il cioccolato era la “bevanda degli dei”, gli aztechi usavano il cacao in chicchi per comprare le schiave. Per gli studiosi della Boston University e dell’Harward University, il cioccolato allunga la vita (grazie ai polifenoli del cacao che agiscono come antiossidanti).

Il cioccolato è un alimento derivato dai semi della pianta del cacao (Theobroma cacao L.) diffuso e ampiamente consumato nel mondo intero.
“Teobroma cacao” è il nome scientifico del cioccolato, che significa letteralmente “cibo degli dei”. Le origini del cioccolato sono molto antiche e sono associate al periodo Maya, popolo che fu probabilmente anche il primo a coltivare la pianta del cacao. La pianta del cacao ha origini antichissime e, secondo precise ricerche botaniche si presume che fosse presente più di 6000 anni fa nel Rio delle Amazzonie nell’Orinoco. Già nei tempi antichi il cioccolato era considerato un cibo per privilegiati. I maya riservavano il suo consumo solo ad alcune classi della popolazione: i sovrani, i nobili e i guerrieri. In quei tempi la popolazione maya usava bere la bevanda di cacao preparata con acqua calda.

L’origine della parola cioccolata è più strettamente legata a questo tipo di preparato: acqua= haa, e caldo= chacau. La bevanda di cacao assumeva il semplice nome di chacauhaa. Sinonimo di chacau era chocol, da cui deriva chocolhaa, sicuramente il primo nome che si avvicina allo spagnolo chocolat

Dai maya agli aztechi
Successivamente ai Maya anche gli aztechi iniziarono la coltura del cacao, e in seguito la produzione di cioccolata; associavano il cioccolato a Xochiquetzal, la dea della fertilità. Con valore mistico e religioso, il cacao veniva consumato dall’élite durante le cerimonie importanti, offerto insieme all’incenso come sacrificio alle divinità e a volte mischiato al sangue degli stessi sacerdoti. Oltre ad un impiego liturgico e cerimoniale, nelle Americhe il cioccolato veniva consumato come bevanda, chiamata xocoatl, spesso aromatizzata con vaniglia, peperoncino e pepe. Tale bevanda era ottenuta a caldo o a freddo con l’aggiunta di acqua e eventuali altri componenti addensanti o nutrienti, quali farine e minerali. Il xocoatl aveva l’effetto di alleviare la sensazione di fatica, effetto probabilmente dovuto alla teobromina in esso contenuta. Esso era un articolo di lusso in tutta l’America centrale pre­colombiana; i semi di cacao erano usati come moneta di scambio, di conto e anche come unità di misura: nel tesoro dell’imperatore Motecuhzoma (più noto con il nome storpiato di Montezuma) se ne poterono trovare quasi un miliardo. Si dice che quello del xocoatl fosse un gusto squisito
Nel 1200 ha inizio la dominazione Azteca sui Maya, il cacao continua a venire utilizzato come bevanda, anche dall’imperatore Montezuma, e inizia a venire aromatizzata con la vaniglia.
L’esportazione in Europa
Nel 1500 Cristoforo Colombo prima, e Cortes poi, scoprono nelle Americhe la pianta del cacao e ne portano per la prima volta i semi in Europa. Solo con Hernàn Cortézsi ha l’introduzione del cacao in Europa in maniera più diffusa, era il 1519. Per tutto il Cinquecento il cioccolato rimane un’esclusiva della Spagna, che ne incrementa le coltivazioni.
Nel corso del 1600 il cioccolato divenne un lusso diffuso tra i nobili d’Europa e gli Olandesi, abili navigatori, ne strappano agli spagnoli il controllo mondiale e il predominio commerciale. Nella Venezia del Settecento nascevano le prime “botteghe del caffè” antesignani dei nostri

bar; esse erano, certamente, anche “botteghe della cioccolata” e facevano a gara per modificare la ricetta esistente inventando nuove versioni.Fino a tutto il XVIII secolo il cioccolato viene considerato la bevanda virtuosa con proprietà miracolose. Il Brasile, la Martinica e le Filippineaumentano in modo spropositato la coltivazione di cacao; contemporaneamente molte città europee si pregiano della fama per la lavorazione del cioccolato.

Il cioccolato – oggi
Oggi, il cioccolato come lo troviamo in commercio è il risultato di esperimenti di produzione riusciti con successo sul seme del cacao e la miscelazione con altri ingredienti: la frutta secca, i canditi, altri aromi; resi possibili grazie alla larga diffusione tra il pubblico di questo prodotto dai primi dell’ottocento.
Il cioccolato è passione, esperienza sensoriale a 360° dall’olfatto al gusto, dalla vista al tatto. La sua consistenza può essere morbida o dura, lucente o opaca; il suo gusto, dolce oppure amaro.
Il fondente è il più pregiato tra i prodotti e si riconosce per il suo inconfondibile gusto dolce che lascia una nota di amaro in bocca un’esperienza da provare e riprovare ancora. 

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